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LATITUDINI MOBILI, il più storico importatore di mobili antichi etnici

Dall’Oriente con passione e competenza per le vostre case…

(Articolo con intervista pubblicato sul Corriere della Sera)

Certamente la differenza nei confronti di tanti altri negozi analoghi, sulla scia del successo delle cose esotiche, l’hanno fatta e la fanno l’esperienza e la passione con la quale Simona Falcone, architetto e restauratrice, il marito Florio Zivieri e Walter Bergamaschi, loro collaboratore, si sono “buttati” nella vendita di mobili da Cina, Mogolia, Tibet e Giappone…

- Mi spiega come avete cominciato?

"Quasi venti anni fa - racconta Florio - mia moglie ed io abbiamo fatto un viaggio a Bruxelles. E qui, il "colpo di fulmine", in un negozio che vendeva mobili cinesi… Ci sono subito sembrati bellissimi…

- Erano quelli decorati?

“No, i monocolore rossi, in lacca… Ci sono piaciuti immediatamente. Così abbiamo pensato di acquistarne più di uno, almeno una decina, per distribuire su più pezzi il costo del trasporto.
E da lì è nata la nostra attività, sull’onda della passione, stregati noi stessi da quella tipologia d’arredo… Anch’io ho deciso quindi di dedicarmici, lasciando la mia precedente attività… E dopo qualche anno abbiamo spostato la nostra attività a Cernusco sul Naviglio, prima in una palazzina, ora in un nuovo grande outlet che ci consente di esporre, in circa 1400 mq su due piani, i pezzi via via in arrivo, scelti direttamente da noi ‘sul campo’ e importati tramite container: oggi ne abbiamo fatti oltre 150!”.

- Dopo così tanto tempo avrete i vostri fornitori ‘diretti’: perché non fate capo direttamente a loro, per la scelta dei mobili?

“Senta… E’ vero che oggi, con il computer e internet, è possibile fare tutto da qui… Ma, mi creda, niente è equiparabile alla visita ‘di persona’, magari spingendosi anche nelle campagne dell’interno, con la luce che viene va, e senza i servizi igienici…
A differenza di tanti altri compratori, che vanno a Shanghai o a Pechino, e si rivolgono direttamente ad antiquari e rigattieri di città, scegliendo e comprando credenze e tavolini anche in fotografia, noi preferiamo fare magari qualche chilometro in più, per battere gli altri collezionisti europei sulla scelta… Acquistiamo raramente da foto. Potrei quantificare i nostri acquisti da foto nell’ordine del 3% sull’intero container… La quasi totalità è dunque tutta ‘scovata sul campo’.Del resto la scelta è decisamente migliore, avventurandosi nell’interno di regioni come il Fujan, lo Shanxi o il Ganzu”.

- Ma dopo tanti anni di ricerca, si trovano ancora pezzi validi?

“Beh! Certo una volta era più facile scovarne di belli a costi vantaggiosi. Oggi capita più di rado. Si riescono comunque ancora a reperire pezzi interessanti..

- Quanti container ‘organizzate’ nel giro di un anno?

“Una decina circa… Con maggiore frequenza in autunno e in primavera, meno negli altri periodi”.

- Quanti mobili può contenere un container?

“All’incirca tra 250 e 280… Fra mobili e più piccoli complementi d'arredo, beninteso

- In che condizioni sono i pezzi trovati?

“In molti casi abbisognano di un primo intervento di restauro in loco. Ormai conosciamo bravi restauratori locali, che rispettano i mobili, sanando le situazioni più serie, aggiungendo in molti casi la metalleria – cerniere, ganci, chiavistelli, ecc, - che durante gli anni della Rivoluzione di Mao era stata sottratta per forgiarne utensili metallici di varia natura. In ogni caso non ‘camuffiamo’ mai le ‘lacune’ dei nostri mobili, perché vogliamo che si ‘distinguano’ dalle parti originali; quando occorre viene eseguita, oltre alla pulizia, una lucidatura a cera, con eventuale sostituzione di lacche rovinate...
In certi casi il restauro viene poi perfezionato qui in Italia, da restauratori di fiducia, magari anche sulla base di richieste formulate dal cliente, in ragione dell’utilizzo che ha in mente”.

- Che tipo di mobili proponete?

“Ce n’è per tutti i gusti, le tasche e la clientela… Da noi viene il privato e l’arredatore, il negoziante di cose orientali e il semplice appassionato. Certo ci vuole una ‘sensibilità’ particolare per scegliere i mobili orientali, una ‘apertura’ culturale oltre che di gusto, che non è da tutti.
La scelta è davvero ampia: si va dalle credenze di vario stile alle cassapanche, dagli altarini ai cofanetti, fino ai tavolini, ai pannelli in legno dipinto e alle cornici intagliate. Gli armadi cinesi, comunque, continuano a fare la parte da leone!Alcuni pezzi sono antichi, di grande valore, altri più recenti, ma più pratici e ‘utilizzabili’. Molti colpiscono per la purezza delle linee, la finezza dei disegni, l’estetica quasi ‘minimalista’; provengono da regioni diverse, per cultura e tradizioni: lo Shanxi, con i suoi mobili finemente decorati; lo Zhejiang e il Fujian, con pezzi dai raffinati intagli; ma anche da Mongolia (deliziose le madie mongole variopinte!) e Tibet (splendide le credenze in lacca policroma!).

- I costi?

“Variano molto, ma sono sempre assai vantaggiosi… Per le credenze si va dai 500 euro fino ai 2500, mentre per i tavolini dai 300 ai 1000 euro. Comunque la cosa migliore per orientarsi nella scelta - lo consigliamo sempre - è di venire qui da noi di persona, con le misure esatte dello spazio a disposizione. Sapremo indirizzare noi il cliente, una volta compresi i suoi gusti. In negozio i pezzi sono spesso accostati e talvolta anche sovrapposti, per praticità. Infatti, vede, io e Walter non potremmo mai accoglierli in giacca e cravatta, perché il nostro lavoro è un continuo sollevare e spostare credenze e tavolini, cassapanche e armadi, per consentire alle persone di apprezzarli da ogni punto di vista.Florio mi mostra sul suo pc gli scatti che testimoniano vari momenti dei loro avventurosi viaggi: si vedono magazzini di rigattieri e bambini vestiti di stracci che giocano felici… E lui e Simona distrutti verso la fine della giornata di “ricerche”, che tornano in albergo per trovare un po’ di sollievo alla fatica… Ogni anno, almeno quattro viaggi in Cina ce li facciamo sempre… Non possiamo farne a meno, se vogliamo continuare a essere competitivi in questo settore. Soprattutto visti i tempi che corrono, con la crisi in atto e l'esigenza di quantità e di prezzi sempre competitivi.Per noi, al primo posto, c’è comunque sempre la qualità e l’autenticità dei pezzi, e il loro fascino di ‘pezzi unici’, antichi e restaurati a mano artigianalmente, in un mercato dove regna ormai l’omologazione di un arredamento etnico spesso anonimo.

Nel sito internet di Latitudini Mobili esiste un’esauriente galleria fotografica con immagini per suggerire l'idea della varietà tipologica dei pezzi.

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