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RIGATTIERI DELLO ZHEJIANG

Nel borgo di Cixi, lungo un canale che si snoda sonnolento nel villaggio, ogni casa colonica è un deposito di mobili. E nei fienile, nelle grandi stanze, sotto le tettoie, ogni persona del villaggio è un raccoglitore di arredi e oggetti del passato.

Lo Zhejiang era una zona rurale che ora è diventata un impressionante centro manifatturiero. Nel 2008 è stato inaugurato lo Hangzhou Bay Bridge, il ponte più lungo del mondo (36 chilometri) che collega la città di Jiaxing, vicina a Shanghai, con Ningbo, capoluogo dello Zhejiang. Ma poco è cambiato nel borgo di Cixi, rinomata capitale di antiquariato orientale, dove la passione e la competenza per il mobile antico è nel codice genetico di ogni suo abitante. Prima che da qualunque altra parte della Cina, già dagli anni 80 cominciarono a raccogliere mobili dalle campagne circostanti e a venderli ai antiquari di Shanghai, più smaliziati e preparati per venderli ai curiosi acquirenti occidentali. Non solo mobili, ma ogni complemento d’arredo: ciotole, contenitori, misurariso, pannelli decorati, bauletti, portagioie.

E ancora oggi, al lento scorrere del fiume, con la loro indolenza tipica, continuano a raccogliere nelle loro abitazioni una quantità di antiche meraviglie della zona.

I mobili dello Zhejiang sono poco decorati, talvolta fin semplici, in legno dolce, con laccature monocromatiche. Proprio per questo sono mobili di estremo rigore, nella forma e nelle proporzioni, che sintetizzano l’essenzialità.

Il rigattiere dello Zhejiang è il più vario, perché ha la collezione più eterogenea e divertente: non solo mobili di ogni forma e tipo, ma anche ogni tipo di oggetto etnico antico.

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